Fenomeni di scorrimento incontrollato delle acque superficiali sono destinati a divenire in futuro più frequenti e più importanti in concomitanza con la crescita degli insediamenti civili ed industriali che hanno determinato, come principale conseguenza, la crescita del grado di impermeabilizzazione dei bacini e, quindi, l’aumento dei deflussi generati in tempo di pioggia.
A ciò si può associare una caratteristica dei terreni naturali, che, talvolta, presentano un grado di impermeabilità tale da non garantire un’efficace infiltrazione nel sottosuolo delle acque di pioggia affluenti al bacino di drenaggio.
L’area d’intervento in questione si sviluppa in una zona del Comune di Comacchio prossima alla confluenza fra il Canale Navigabile ed il Canale Marozzo, assoggettata spesso ad allagamenti dovuti a piogge di intensità significativa. La viabilità ricadente in detta area era sprovvista completamente di una rete di raccolta delle acque meteoriche; nasce quindi da questa constatazione l’intervento in questione, che ha avuto come motivazione la necessità di irreggimentare le acque piovane verso un corpo idrico ricettore dalle idonee capacità di smaltimento.
Il nuovo collettore ha uno sviluppo complessivo di circa 220 m con pozzetti d’ispezione all’incirca ogni 50 m e consentirà il drenaggio delle acque meteoriche affluenti sulla carreggiata di via Darsena e sulla scarpata inerbita del rilevato della vicina via Spina, convogliandole dapprima in una condotta in PVC di diametro pari a 30 cm e successivamente, superato l’incrocio con strada Villaggio San Francesco, per il tramite di una condotta sempre in PVC di diametro pari a 40 cm. Le acque meteoriche, raccolte in corrispondenza della banchina lato sud di via Darsena per mezzo di caditoie a griglia piana e una rete superficiale di tubazioni in PVC di diametro compreso fra 16 e 20 cm, trovano infine recapito nel Collettore Ponti di competenza del Consorzio di Bonifica della Pianura di Ferrara, il quale ha concesso l’autorizzazione allo scarico delle acque bianche in corrispondenza del parcheggio presente in adiacenza a via Zuccherificio.
Il ripristino della sezione di scavo è stato completato con del conglomerato bituminoso “binder”; si attenderanno alcuni mesi per consentire di scontare eventuali lievi cedimenti del pacchetto stradale così costituito, dopodiché si provvederà a eseguire il tappeto d’usura sull’intera carreggiata delle strade interessate dagli scavi.
Essendo l’area in questione interessata da vincolo di tutela, la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara ha predisposto la sorveglianza degli stessi ad opera di tre archeologi incaricati da C.A.D.F. S.p.A.; ad ogni modo, nel corso delle attività di scavo e movimentazione terra non sono state individuate evidenze archeologiche.
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